12/17/2008 1:32:55 PMIl W3C (WWW Consortium) ha stabilito l'11 Dicembre 2008 che le WCAG 2.0 (Web Content Accessibility Guidelines) sono diventate una W3C Recommendation.
Le linee guida sono un insieme di regole che aiuteranno tutti coloro che realizzano siti web a farlo in modo tale che siano accessibili a tutti, i diversamente abili e gli utenti più anziani.
Il processo secondo il quale un insieme di regole diventi una Recommendation del W3C è lungo e complesso e passa attraverso cinque stadi:
- Working Draft - In pratica una bozza che viene visionata dai membri interni e lasciata visualizzare alla comunità pubblica. Spesso ne esistono diverse versioni.
- Last Call Working Draft - Quando tutti i problemi sono stati risolti e le correzioni sono state effettuate, la bozza di lavoro passa in questo stadio.
- Candidate Recommendation - Lo scopo principale di una Candidate Recommendation è assicurare che le istruzioni tecniche possano essere realmente applicate. Le regole sono stabili ma possono essere variate in base a segnalazioni da parte di coloro che in questa fase le applicano.
- Proposed Recommendation - Quando tutte le caratteristiche del rapporto tecnico sono state applicate in un numero sufficiente di implementazioni, il rapporto viene sottoposto ai consiglieri del W3C per essere approvato.
- W3C Recommendation (Web Standard) - Nel momento in cui viene raggiunto un sufficiente supporto al materiale tecnico da parte dei Membri del W3C, dal Direttore e il pubblico, viene pubblicato come Recommendation e diventa di fatto uno standard web. Il W3C incoraggia tutti ad adoperare sempre i suoi standard web.
Le WCAG 2.0 sono state realizzate per essere uno standard applicabile anche a tecnologie non necessariamente W3C e contengono una vasta serie di documenti di supporto per facilitarne l'implementazione.
La pubblicazione delle WCAG 2.0 è stata inoltre supportata da esempi reali dell'applicazione di tutte le caratteristiche. Il rapporto sulle implementazioni è ora parte del processo del W3C e StandardWeb.it, un'applicazione realizzata da Alessandro Miele con tecnologia Asp.Net, è una delle implementazioni valide utilizzate dal W3C per sperimentare le regole di livello A.
Le WCAG 2.0 definiscono in definitiva regole per l'accessibilità dei siti web utili a tutti. Centinaia di persone hanno contribuito alla realizzazione di queste regole ed ora è importante che vengano applcate per rendere internet un luogo piacevole ed utile da visitare evitando a chi naviga esperienze frustranti.
Molti hanno criticato le WCAG 2.0 dicendo che sono troppo complesse da applicare. Io direi invece che tenendo a mente chi naviga nel sito e non chi lo costruisce, sia estremamente semplice ed ovvio raggiungere la conformità.
Alcuni link utili:
11/5/2008 3:47:00 AMCon grande entusiasmo scrivo che StandardWeb.it è uno dei quattro siti web in cui sono state implementate con successo le WCAG 2.0 Level A e verrà utilizzato come esempio "live" di implementazione.
Il 3 Novembre 2008 sono state pubblicate da parte del W3C-WAI le regole WCAG 2.0 come "Proposal Recommendation".
StandardWeb.it, un'applicazione CMS (Content Management System), sviluppata interamente da Alessandro Miele con tecnologia Asp.Net, è uno degli esempi di implementazione delle regole WCAG 2.0.
Le regole WCAG 2.0 sono un insieme di linee guida che occorre rispettare affinchè un sito web sia accessibile a chiunque tramite qualunque apparecchiatura o qualunque software.
Affinchè un insieme di regole diventi definitivo, diventi cioè una Raccomandazione del W3C, sono necessari alcuni passaggi. Un passaggio fondamentale è la concreta applicazione delle regole in un determinato numero di siti o software web presenti in internet e visualizzabili da tutti. Senza questo passaggio le regole non possono diventare definitive.
Le regole saranno approvate definitivamente nel mese di Dicembre 2008.
Tutti i siti web degli enti pubblici, delle aziende grandi e piccole, dei professionisti, degli hobbisti, dovrebbero essere conformi a queste regole.
Il motivo? Un sito web conforme alle WCAG 2.0 è visualizzabile ovviamente da tutti i computer comuni che ciascuno di noi utilizza in ufficio e a casa, ma in più è visualizzabile anche da chi per navigare in internet, poichè diversamente abile, utilizza strumenti e apparecchiature completamente diversi da quelli che la maggior parte di noi è abituato a vedere.
Un non vedente, ad esempio, per navigare in internet potrebbe utilizzare uno speciale software che con una voce artificiale legge rigo per rigo il contenuto della pagina web. Se la pagina web è stata realizzata rispettando le regole WCAG, il software non avrà problemi. Viceversa, qualora la pagina non fosse conforme alle regole, il software si troverà ben presto in difficoltà offrendo all'utente che ascolta frasi dal significato assolutamente incongruente, e nel peggiore dei casi resterà completamente in silenzio... Immaginate un film con sottotitoli per non udenti con i sottotitoli che non coincidono con quello che realmente viene recitato nella scena o addirittura una serie di trattini e puntini sospensivi... Alquanto triste, direi!
Un sito web conforme alle WCAG consente inoltre ai motori di ricerca di essere molto più efficienti nell'indicizzare le pagine web ed i collegamenti, di conseguenza il risultato finale sarà quello di ottenere un posizionamento molto più congruente ed efficiente.
Ad oggi in Internet i siti web conformi alle regole del W3C sono circa il 5%. Il che non solo rende difficile o quasi impossibile la navigazione da parte degli utenti diversamente abili, bensì comporta che la qualità dei dati contenenti in rete sia molto scadente.
A questo punto ci si potrebbe domandare come mai sia così rara l'applicazione di queste regole e come mai inoltre non esista alcun tipo di sanzione. In verità esistono leggi che definiscono sia i termini che le sanzioni e anche se potrà sembrare insolito, esiste anche in Italia una regolamentazione che ha preso l'appellativo di Legge Stanca (dal nome del ministro che l'ha promossa) ma si riferisce esclusivamente ai siti web delle Pubbliche Amministrazioni. Le specifiche tecniche alle quali devono sottostare tali siti sono descritti nell'Allegato A del D.M. 8 Luglio 2005 e dal quale riporto testualmente il primo punto della premessa:
La definizione dei requisiti tecnici di accessibilità nonché l’articolazione delle attività previste per la verifica tecnica sono stabilite sulla base di:
a) quanto indicato nelle Recommendation del World Wide Web Consortium (W3C) ed in particolare in quelle del progetto Web Accessibility Initiative (WAI); [...]
Dall'Articolo 4 Comma 2 della Legge 9 Gennaio 2004, n.4 riporto inoltre:
I soggetti di cui all'articolo 3, comma 1 [Pubbliche Amministrazioni], non possono stipulare, a pena di nullità, contratti per la realizzazione e la modifica di siti INTERNET quando non è previsto che essi rispettino i requisiti di accessibilità stabiliti dal decreto di cui all'articolo 11. I contratti in essere alla data di entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 11, in caso di rinnovo, modifica o novazione, sono adeguati, a pena di nullità, alle disposizioni della presente legge circa il rispetto dei requisiti di accessibilità, con l'obiettivo di realizzare tale adeguamento entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto.
L'Articolo 9 recita: L'inosservanza delle disposizioni della presente legge comporta responsabilità dirigenziale e responsabilità disciplinare ai sensi degli articoli 21 e 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ferme restando le eventuali responsabilità penali e civili previste dalle norme vigenti.
Per quanto riguarda infine i privati c'è da dire che per loro non esiste alcun obbligo, fatto salvo quello morale. Inoltre realizzare siti web accessibili è un pò più complesso che realizzarli senza osservare le regolamentazioni: ecco perchè ad oggi solo il 5% dei siti web è realmente accessibile.
Riporto alcuni link di riferimento:
Aspetto commenti ed osservazioni.
10/16/2008 2:54:13 PMStandardWeb.it, il portale CMS realizzato con tecnologia ASP.Net, è stato approvato dal W3C per l'applicazione delle regole WCAG 2.0 Prioriy Level A e verrà utilizzato come esempio nel report finale da parte del W3C.
Dopo un discreto sforzo l'applicazione è riuscita a superare l'approvazione del W3C e quando verrà redatto il report finale (data ancora ignota) StandardWeb.it sarà uno degli esempi da seguire per realizzare siti web conformi alle nuove regole WCAG2.0.
StandardWeb.it è uno dei portali grazie al quale le regole WCAG2.0 potranno passare dallo stato di Candidate Recommendation a quello di Recommendation.
Quando a fine settembre Loretta Guarino Reid, WCAG Co-Chair, mi ha scritto che l'implementazione era valida ma che ancora c'erano da risolvere alcuni problmemi e che il giorno massimo di consegna poteva essere il 13 Ottobre, ho temuto di non farcela. Ma con un pò di impegno (e qualche notte supplementare di monitor) alla fine sono riuscito a portare a termine il lavoro con, ovviamente, una certa soddisfazione!
Seguiranno nei prossimi giorni aggiornamenti e alcuni report sull'implementazione stessa e su come ho realizzato StandardWeb.
7/3/2008 8:02:07 PMDal 30 Giugno è online StandardWeb, il Content Management System (CMS) in fase di test per la conformità alle regole di contenuto web accessibile: le Web Content Accessibility Guidelines 2.0 (WCAG 2.0).
La realizzazione di un software in grado di generare pagine web valide e allo stesso tempo semplice e rapido da usare, è stato uno dei miei obiettivi principali da quando ho cominciato a sviluppare applicazioni web; quando il 4 Giugno scorso è stata accolta dal W3C la mia proposta di partecipare alla fase di test delle nuove regole per l'accessibilità, ho fatto il possibile per realizzare il tutto entro il termine prestabilito. StandardWeb è online dal 30 Giugno.
Il software CMS non è certo una novità: ne esistono moltissimi in grado di gestire più che egregiamente i contenuti; tanti sono anche open source, disponibili cioè senza alcun costo, ma non sono molti quelli che generano pagine web valide. Il mio scopo era quello di ottenere pagine sempre validabili e di potere aggiornarle senza dovere eseguire procedure complicate. Adesso la sfida è quella di superare il test di accessibilità e consentire così a tutti gli utilizzatori di tecnologie assistive di avere accesso ai siti così costruiti con la stessa facilità di chi usa un normale personal computer.
Sebbene spesso sembri assolutamente semplice realizzare un sito web, anche di relativa complessità, realizzarne uno conforme agli standard è tutt'altro che una passeggiata. Sono molte le regole a cui bisogna sottostare e nonostante sia apparentemente possibile visualizzare tutti i siti, ben pochi sono in realtà fruibili da persone che utilizzano apparecchiature particolari. Inoltre un sito web conforme agli standard è navigabile più velocemente, e spesso è più semplice da utilizzare.
StandardWeb è stato realizzato utilizzando Asp.Net e un database SQL ed è anche alla base di questo stesso sito.
StandardWeb è in continua evoluzione e verranno realizzate tutte le migliorie e aggiornamenti possibili per garantire un prodotto affidabile e al massimo fruibile.
Pareri, commenti o suggerimenti sono estremamente graditi.
6/12/2008 6:55:51 PMIl W3C (World Wide Web Consortium) ha rilasciato le regole di accessibilità 2.0 - Web Content Accessibility Guidelines 2.0 (WCAG 2.0) il 30 Aprile 2008 nella fase di Candidate Recommendation e da allora è possibile implementarle nelle proprie applicazioni.
Loretta Guarino Reid, che insieme ad altri presiede il gruppo di lavoro del WCAG, ha detto: la comunità è ansiosa di vedere le WCAG 2.0 diventare una W3C Recommendation e ora siamo più vicini a questo obiettivo. Il passaggio delle WCAG allo stato di Candidate Recommendation le rende un documento stabile che può essere utilizzato dagli sviluppatori per prime implementazioni di prova nei loro siti Web.
Alessandro Miele parteciperà a questa fase di test implementando le regole WCAG 2.0 in un software Web che verrà rilasciato entro il 30 Giugno 2008.